Pregiudizi e stereotipi sugli apparecchi acustici

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Negli anni di professione ed esperienza che ho maturato, ho potuto notare come esistano moltissimi pregiudizi sull’uso degli apparecchi acustici e tanti stereotipi che ostacolano il percorso di chi ne ha necessità per migliorare la propria qualità della vita.
Di seguito vi racconto la mia esperienza e sfato insieme a voi alcuni miti sull’uso degli apparecchi acustici.

Tutti gli apparecchi acustici sono uguali?

Quando incontro, in studio, persone che vengono per la prima volta da me e che non hanno mai usato un apparecchio acustico è normale che non abbiano la minima idea di cosa si stia parlando.
Spesso mi raccontano solo di quello che hanno visto in TV o dell’apparecchio che veniva indossato dalla madre o dal padre molti anni prima.
Ho notato molto frequentemente che quasi tutti pensano che esista solo un tipo di apparecchio acustico e che questo vada bene per tutti!
Ad esempio, mi dicono: “ho visto l’apparecchio piccolo e invisibile in TV” e sono convinti di poter indossarlo a prescindere.
Oppure mi dicono: “mia madre ce l’aveva ma era grosso e con la rotellina per il volume”…

A questo segue la mia domanda: “signora, mi scusi, ma sua madre quanti anni fa usava l’apparecchio?” e mi sento dire: “20 anni fa”, oppure “15 anni fa e mi ricordo che doveva sempre cambiare la pila, poi le fischiava e doveva sempre chiamare il tecnico per sistemarlo”.

Sembra che le persone pensino che la tecnologia sia ferma a 20 anni fa o che i problemi e le difficoltà di 15 anni prima siano rimasti senza soluzioni nonostante la ricerca audioprotesica.
Sono solo dei preconcetti, frutto di normale ignoranza in materia. E’ una cosa comune, quindi se anche voi avete questi dubbi, tranquilli è comprensibile!

E’ chiaro che questo modo di vedere l’apparecchio acustico fa un po sorridere gli esperti, che ancora prima di passare alla soluzione audioprotesica e al percorso riabilitativo della persona ipoacusica, hanno il compito di sfatare queste false credenze che sono solitamente stereotipate e frutto di dicerie fuorvianti.

Risposte ai dubbi più comuni sugli apparecchi acustici

Solitamente una delle prime cose che mi trovo a spiegare in relazione alla pubblicità sugli apparecchi acustici è che la soluzione audioprotesica è diversa ed è personale perché dipende da fattori fisiologici, audiologici e psicologici di ogni soggetto, pertanto non è detto che quello che viene mostrato in tv vada bene per tutti.

Di solito a questo punto la persona si ritrae perché quello che sto dicendo non corrisponde all’idea che aveva in mente quando è venuto da me.

E’ difficile abbandonare i propri preconcetti a favore di una visione diversa e più ampia.
E spesso mi dicono: “ma come, ero convinto di poter mettere l’apparecchio invisibile come quello della pubblicità, altrimenti se dovessi indossare l’apparecchio grosso che si mette dentro l’orecchio, preferisco restare sordo”.

A questo punto il bravo professionista spiega con calma e pazienza che è possibile che si possa mettere il dispositivo come quello indicato dalla pubblicità, ma si potrà dire solo dopo la valutazione degli esami uditivi e del quadro generale del soggetto.

Contemporaneamente si tranquillizza la persona, aprendola all’idea di poter indossare un dispositivo retroauricolare, che quindi si indossa sull’orecchio, elencando anche tutti i vantaggi che ne seguirebbero rispetto alla protesizzazione micro, che si alloggia solo all’interno del canale uditivo e quindi senza avere nulla all’esterno. 

stereotipi sugli apparecchi acustici

Vantaggi dell’apparecchio acustico retroauricolare

Le nuove tecnologie permettono di avere apparecchi acustici retroauricolari di dimensioni molto piccole che si mimetizzano con i capelli o con le aste degli occhiali e che quindi diventano praticamente invisibili agli altri.

Indossare un moderno apparecchio acustico esterno porta a un altro grande vantaggio, pensate che oggi risolviamo la maggior parte di casi con la tecnologia retroauricolare ad orecchio aperto: questa tecnologia permette di mantenere il canale uditivo aperto con il vantaggio di far ventilare e quindi di permettere lo scambio dell’aria che è molto importante per la salute dell’orecchio.
L’orecchio aperto permette di avere un suono più naturale e l’abitudine ad avere qualcosa nell’orecchio è molto più immediata per non dire quasi immediata; infatti di solito l’abitudine alla presenza avviene in pochi giorni.

E’ chiaro che questi vantaggi si perdono quasi del tutto indossando un apparecchio micro, interno al condotto uditivo. 

Per avere un’idea pensate all’auricolare di un cellulare.

Vantaggi dell’apparecchio acustico micro

L’apparecchio micro ha il vantaggio di essere più accettabile psicologicamente ed è sicuramente più comodo per chi pratica sport o per chi esercita un lavoro che comporta il fatto di doversi piegare oppure  per chi guida mezzi tipo trattori e potrebbero passare sotto gli alberi o arbusti vari; in questi casi oltre alla comodità c’è anche maggiore sicurezza rispetto all’eventuale perdita del dispositivo indossato.
In tutti i casi comunque sia che si tratti di dispositivi esterni o interni, occorre indossarli bene per evitare la fuoriuscita dall’orecchio con la conseguente eventuale perdita.
In verità per ovviare a questa evenienza, su alcuni apparecchi acustici di ultima generazione, tramite un’app e la geolocalizzazione sul vostro telefonino si riesce a rintracciare la posizione del dispositivo smarrito; sembra quasi fantascienza, invece è realtà!

I vantaggi che si perderebbero con questi dispositivi interni è che l’orecchio subisce una chiusura parziale o totale del condotto; in questo caso quindi, la ventilazione si riduce o diventa del tutto assente. Questo,  per un orecchio sano, non costituisce un problema ma si consiglia di togliere il dispositivo sicuramente quando si va a dormire di notte e anche eventualmente se si fa il riposino pomeridiano. Altro aspetto relativo al dispositivo micro è che bisogna avere un po’ di pazienza per abituarsi rispetto al dispositivo ad orecchio aperto, precedentemente menzionato.

Conclusioni

Quando si fanno paragoni a 15 o 20 anni prima, è bene ricordare che le ricerche audioprotesiche si evolvono da un anno all’altro, pertanto già il paragone rispetto a 3 – 4 anni fa non ha senso, figuriamoci rispetto a 20 anni fa!

Delle nuove tecnologie e delle differenze con quelle passate, ne parlerò in maniera esaustiva alla prossima occasione, intanto vi ricordo che siamo a disposizione per qualsiasi dubbio o perplessità.
Prenota una consulenza e non esitare a contattarci per informazioni.
Buon udito a tutti!

Massimo Colaci

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  05 Luglio 2023

  Massimo Colaci

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