Le tipologie di protesi acustiche
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L’impiego di nuovi superconduttori ha determinato una crescita esponenziale negli ultimi anni della miniaturizzazione degli apparecchi elettronici. Oggi uno smartphone racchiude componenti che solo 10 anni fa necessitavano di uno chassis grande quanto una stampante da tavolo.
A beneficiare maggiormente di tali progressi è senz’altro la scienza medica, in tutte le sue applicazioni.
I devices sempre più piccoli, precisi e longevi hanno favorito tra l’altro il campo della protesi acustica.
Le protesi acustiche o apparecchi acustici sono quei dispositivi che si applicano all’orecchio per compensare l’ipoacusia, soprattutto nelle sue forme degenerative o senili.
Oggi esistono varie versioni di protesi acustiche. Se escludiamo gli impianti cocleari di pertinenza esclusivamente otorinolaringoiatrica chirurgica e indicati in casi molto particolari (specialmente difetti congeniti) e gli amplificatori aspecifici che si usano in ambienti con alto inquinamento acustico, abbiamo almeno tre tipi di apparecchi differenti.
Quanti tipi di protesi acustiche esistono?
Esistono 4 tipologie di apparecchi acustici:
- Apparecchi acustici retro-auricolari
Sono quegli apparecchi che si posizionano dietro il padiglione auricolare e collegati all’orecchio tramite un tubicino contenente l’apparato di trasmissione dei suoni. Non sono tra i più piccoli in commercio ma questo ne garantisce una maggiore potenza di amplificazione, poiché l’involucro è adatto a contenere componenti un pò più grandi e potenti. Possono essere collegati ai vari dispositivi elettronici tramite tecnologia bluetooth e regolati dall’utente. Le batterie sono altrettanto semplici da sostituire e il suono che ne deriva è pulito e forte. Questi apparecchi sono indicati nelle ipoacusie medio-gravi.
- Apparecchi acustici endo-auricolari
Si inseriscono completamente nel canale uditivo, sono invisibili e a contatto quasi diretto con il timpano. Vengono classificati CIC ( Completely in the Canal) e il risultato è quanto più si avvicini alla fisiologia del suono. Infatti sfruttando il padiglione auricolare, gli utenti riescono a percepire la direzione della fonte sonora e a godere di un taglio consistente delle frequenze di disturbo (effetto vento). Sono indicati nelle ipoacusie medio basse, in pazienti con un canale uditivo sufficiente e abili nel posizionarlo.
- Apparecchi peri-auricolari
Una versione intermedia è costituita da una classe di apparecchi posizionabili sull’orifizio esterno del canale uditivo. Questi sono molto potenti, il segnale limpido e direzionale; richiedono un meato auricolare abbastanza capiente e privo di alterazioni, buona agilità dell’utente nella gestione e una bassa produzione di cerume.
- Apparecchi endocanalari
Rappresentano l’ultima generazione di protesi auricolari. Questi apparecchi sono talmente miniaturizzati da poter essere posizionati direttamente nel canale uditivo. Sono impermeabili, non necessitano di essere rimossi nemmeno di notte o durante la doccia e la qualità del suono è quasi sovrapponibile al naturale.
Il limite consiste nel fatto che sia il posizionamento che la rimozione e la sostituzione deve essere effettuata dall’audioprotesista. La batteria è incorporata e non viene sostituita, il prodotto è dunque considerato un monouso della durata di circa 4 mesi. È indicato nelle ipoacusie medio basse.
Tutti gli apparecchi possono riguardare un solo orecchio o entrambi.
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