La perdita uditiva e la quotidianità

Leggo testualmente su un poster che tempo fa mi è arrivato da un famoso produttore di apparecchi acustici: “il peggioramento dell’udito ci rende sempre più difficile conversare con altre persone, il che intacca la fiducia in noi stessi e può avere un impatto negativo sul nostro benessere generale e sulla nostra qualità di vita quotidiana”.

A volte mi trovo davanti persone estranee a questa problematica che ironizzano o che non hanno completamente la cognizione di cosa sia e cosa comporti una perdita uditiva nei soggetti affetti da tale deficit.

In effetti, le possibili conseguenze della perdita uditiva e dell’ipoacusia sono molteplici ed in misura variabile in base all’entità e tipologia del deficit e soprattutto in relazione al soggetto che ne è affetto.

Vediamone alcune insieme…

La perdita uditiva e la sensazione di isolamento

La persona che non sente bene tende ad isolarsi dagli altri, dalla vita sociale. Spesso incontro persone che mi dicono: “evito di uscire perchè quando mi parlano non capisco e mi vergogno di chiedere di ripetere” e ancora: “se devo andare a fare una visita medica mando un mio parente per timore di non sentire”, “evito di andare in posta o alla banca perchè mi sento insicuro”, “da sola non mi sento di uscire, non mi sento autonoma, mi prende l’ansia”, “Comincio ad isolarmi dagli altri, non ho voglia di stare con gli altri perchè è sempre una sofferenza, e allora sto molto in casa”. 

Il tratto distintivo di tutte queste affermazioni è il seguente: chi sente meno o poco o chi non capisce le parole quando gli parlano tende, con il tempo, ad attuare un meccanismo di isolamento, quasi per difesa e quasi inconsapevolmente.

La perdita uditiva e l’ irritabilità, stress e depressione

Sentire di meno o sentire ma non capire le parole, i discorsi in famiglia, al lavoro, tra amici o al club sportivo, fa aumentare il normale livello di stress, a sua volta aumenta il livello di irritabilità e quindi ci si innervosisce prima del solito e questo può indurre litigi in famiglia, al lavoro, nel sociale.

Queste situazioni non piacevoli, ripetute nel tempo e vissute quotidianamente possono portare ad un calo dell’umore e, nei casi più importanti, con il tempo, a stati depressivi.
Si innescano dei meccanismi perversi a cui si può porre rimedio in linee generali attraverso la consultazione uditiva con gli specialisti, passo che è di fondamentale importanza.
Anche il supporto psicologico da parte dello psicologo o dello psicoteraputa può essere importante per la riuscita del percorso uditivo riabilitativo. Non dobbiamo avere paura di chiedere aiuto agli esperti.

Davanti a queste situazioni, se si chiede aiuto, con accettazione, spesso si riesce a vincere questa battaglia, o quantomeno a migliorare di gran lunga la qualità della vita.

La perdita uditiva e il declino delle performance lavorative

Per chi soffre di ipoacusia o di perdita dell’udito, per ottenere gli stessi livelli prestazionali dei colleghi o colleghe occorre avere un livello attenzionale maggiore; questo fa si che ci si stanchi di più, non si sia sicuri al 100% in merito al proprio operato, innescando sentimenti di inferiorità  rispetto agli altri.
In ambienti complessi, dove vi sono presenti macchinari rumorosi potrebbero aumentare i rischi relativi alla sicurezza sul lavoro.
In ambienti affollati tipo supermercati, negozi, cinema si determina un calo della discriminazione del linguaggio, con conseguenti lamentele da parte della clientela, dei colleghi se non addirittura dei datori di lavoro.
Ho trattato diversi soggetti in età lavorativa che mi parlavano di queste evenienze dette sopra e sempre la soluzione audioprotesica ha aiutato a gestire queste situazioni.

La perdita uditiva e la mancanza di comprensione da parte degli altri

Le persone che sono vicino al soggetto ipoacusico, difficilmente conoscono tutte le sfaccettature fisiche, psicologiche, emotive che sono coinvolte dall’ambito uditivo.

Ecco che la persona che presenta un deficit uditivo non si sente compresa dagli altri (parenti, amici, conoscenti… ecc).

Chiaramente non è colpa degli altri; perché solo gli esperti conoscono in maniera specifica gli aspetti coinvolti. Purtroppo, la sensazione di non essere capiti esiste e potrebbe essere destabilizzante a diversi livelli e con diverse intensità.

Anche in questo caso, la correzione uditiva può portare a un netto miglioramento, se non a una completa soluzione di questa casistica. 

Spesso la terapia psicologica di supporto a completamento si rivela se non indispensabile, sicuramente molto utile.

La perdita uditiva e la diminuzione della memoria

Quando una persona non sente bene, le capacità della memoria a breve termine diminuiscono.

La memoria funziona e immagazzina le informazioni che provengono dal linguaggio parlato se oltre che sentire, riesce a capire quello che sente. Quando una persona ha un abbassamento uditivo più o meno grave, riesce a sentire i suoni ma non riesce a distinguerli nella loro articolazione e pertanto è come se il cervello percepisse confusione, senza possibilità quindi di memorizzare.
Questa situazione è assimilabile a quella di quando si ha un abbassamento di vista: da lontano, ad una certa distanza, si vede che c’è scritto qualcosa ma non si riesce a leggere cosa vi è scritto. Il cervello in questo caso non è in grado di decifrare il messaggio e conseguentemente non ha la possibilità di memorizzarlo.

Purtroppo l’abbassamento uditivo porta anche alla riduzione della cosiddetta memoria uditiva; faccio un esempio per essere più chiaro: poco tempo fa mentre trattavo una paziente a cui avevo applicato gli apparecchi acustici da poco, si sentono suonare le campane di una chiesa vicina al mio studio audioprotesico; la signora mi riferiva di sentire qualcosa ma non capiva cosa fossero questi suoni; l’ho tranquillizzata dicendole che erano campane della chiesa vicina. Dopo mezz’ora risuonano le campane, ma questa volta è lei che mi dice: “stanno risuonando le campane”. E si, è proprio questa la memoria uditiva; quando il cervello è ritornato a sentire il suono delle campane ha attribuito adesso un significato, un oggetto (le campane per l’appunto) e quindi ricrea la memoria uditiva relativa a questo suono. 

 Altre possibili conseguenze dell’ipoacusia potrebbero essere la diminuzione della capacità cognitiva, difficoltà a comunicare con gli altri e calo dell’attenzione.

Conclusioni

Come abbiamo potuto leggere molteplici possono essere le conseguenze di un abbassamento uditivo più o meno grave, non trattato.

Per vincere questo deficit possiamo e dobbiamo chiedere aiuto agli esperti. E’ utile innanzitutto chiedere una consulenza medica presso lo specialista ORL.

Se vi venisse consigliata la correzione uditiva con i dispositivi acustici è utile rivolgersi ad un centro acustico dove troverete il personale tecnico specializzato nella selezione, applicazione e regolazione degli apparecchi acustici.

Nel percorso audioprotesico, talune volte potrebbe essere di grande aiuto il supporto psicologico da parte dello psicologo o psicotarapeuta.

Vi auguro di ritornare a sentire e capire bene per ritornare a sentirvi liberi e padroni della vostra vita.

Noi siamo a vostra disposizione presso i nostri centri per aiutarvi nel modo migliore, prenota una visita gratuita con uno dei nostri esperti: https://www.colaudio.it/prenota-una-visita-gratuita/

Buon udito a tutti!

Massimo Colaci

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